Perchè questo spazio

Esiste una gran quantità di corpi fossilizzati ma non esistono menti fossili ( N. Carr - Internet ci rende stupidi? - Pag. 69) … è da questa frase che voglio partire per riflettere su ciò che in questo periodo la mia mente di immigrata digitale, poco convinta delle sue potenzialità in termini di conoscenza e uso degli strumenti multimediali, ha percepito, tentato di elaborare e rielaborare cercando di comprendere il significato delle lezioni proposte da Prof. Cecchinato nel corso di Tecnologie dei Media Digitali

mercoledì 11 gennaio 2012

Dall'oralità alla scrittura ... dal testo all'ipertesto: cosa è cambiato nelle nostre menti
  
Incredibile … mentre leggo tags: media, e conoscenza vengo assorta in una specie di feedback …. mi capita spesso mentre leggo, mi perdo un po’ nell’ immaginare a come poteva essere il mondo senza l’uso della scrittura così come la conosciamo ora. Immagino Platone mentre parla a Socrate e non posso che dare ragione a quest’ultimo sull’importanza della nostra memoria per tramandare gli eventi, i fatti così come ci sono stati raccontati e tramandati … Questa memoria troppo spesso “sovraccaricata” perché sollecitata da molti altri strumenti che ci consentono di selezionare, catalogare, archiviare gli argomenti in modo sempre più immediato e agevole è stata relegata in secondo piano … mentre è proprio attraverso di essa che riesco ancora a ricordare le cose importanti che hanno segnato le diverse tappe della mia vita …. E mi interrogo su una affermazione di Carr (pag 53) “le facoltà mentali che sacrifichiamo potrebbero essere altrettanto preziose di quelle che guadagniamo, o anche di più”? … Spesso mentre parlo con le mie figlie o con colleghi con cui lavoro da un po’ riporto fatti accaduti anche molto tempo addietro, ricordando anche piccoli particolari, impressioni ed emozioni che ho vissuto e i miei interlocutori si stupiscono e mi chiedono come faccio a ricordare con tanta precisione … Voglio correre il rischio di sembrare banale ma credo che il mio segreto stia nel guardare poco la televisione e navigare nel web con la consapevolezza dell’idiota tecnologico ….
   Leggendo il testo di Carr poi mi accorgo che niente di più vero quando sostiene che la nostra mente, mentre legge, ha bisogno di concentrarsi per lasciar entrare il flusso delle parole, idee ed emozioni. La linearità del testo mi consente di capire il significato, comprendere il punto di vista dei personaggi o dell’autore, insomma partire dall’inizio e trovare una fine. All’inizio non sapevo che uno degli argomenti sarebbe proprio stato quello della distrazione e del multitasking …
   Non lo so se è la tecnologia a determinare il comportamento dell’uomo o viceversa ma leggere come i cambiamenti nella forma di un medium ....


L’avvento della scrittura quale strumento intellettuale ha avuto profonde conseguenze sul nostro linguaggio e sulle nostre menti. Come Socrate (oratore) ricorda a Platone (scrittore) la lettura contribuisce a sostituire il ricordo ed è causa di una perdita di profondità interiore impedendo all’uomo di raggiungere quella profondità intellettuale che porta alla saggezza e alle vera felicità.
  Ma è attraverso la scrittura che l’uomo lascia segni di sé e della sua presenza. Molti sono i pezzi di pietra , di legno o altro su cui si ritrovano i segni lasciati dalle scritture antiche. Sono i sumeri (scrittura cuneiforme) e gli egizi (geroglifici) che per primi cercano dei supporti in cui scrivere, le tavolette e i fogli ricavati dal papiro. La tradizione orale però è ancora predominante.
Nel tempo la tradizione orale viene sostituita dalla scrittura. Gli scritti erano difficili da leggere perché non riportavano gli spazi (le lettura consisteva nel mettere insieme una specie di puzzle) e diventava fondamentale scandire ad alta voce le sillabe per decifrare il testo.
Nel tempo la lettura si fa più attenta e le persone riescono ad interpretare il significato di ciò leggono e perdersi nelle pagine che hanno davanti …. Ma ciò richiede uno sforzo perché troppo spesso accade che al minimo segnale di cambiamento dell’ambiente la mente si distrae. Dice Thomas S. Eliot “i lettori dovevano insegnare al loro cervello a ignorare qualsiasi altra cosa stesse avvenendo nell’ambiente circostante e resistere all’impulso di lasciare che la loro attenzione saltasse da uno stimolo sensoriale all’altro” (pag. 85). I sensi e i pensieri durante la lettura approfondita si concentrano e consentono alla mente di riempirsi di parole, visioni e suggestioni.
   Per tempo la scrittura era stata pensata come uno strumento a supporto della memoria, per mettere insieme le parole che andavano a formare il pensiero. I progressi della tecnologia del libro, però, portarono al diffondersi di una nuova etica intellettuale: l’individualismo dato dal fatto che ciascuno durante la lettura si creava una propria idea e fare una personale sintesi di ciò la sua mente in quel momento andava elaborando. La diffusione del libro ha portato a grossi cambiamenti culturali e sociali. Dice Young (pag. 94): “con la diffusione dei libri le persone potevano considerare molto più direttamente le proprie reciproche riflessioni, e questo portò ad un miglioramento significativo dell’accuratezza e della qualità del contenuto trasmesso” consentendo un confronto di pensieri ed esperienze e la diffusione delle cosiddette “menti colte” tra le persone più comuni.
Scrive E. Eseinstein "gli scrittori furono in grado di modificare la percezione in un modo che arricchì anzichè impoverire la risposta dei sensi agli stimoli esterni, ampliò anzichè limitare la sensibilità alle varietà dell'esperienza umana" (p. 97) 
Dopo 550 anni, la stampa e i suoi prodotti sono stati soppiantati dai media come la radio, il cinema e la televisione che pur non potendo “trasmettere” la parola scritta hanno segnato un’altra svolta nella storia dell’uomo.
  Con la televisione si afferma una nuova etica intellettuale e i nostri neuroni subiscono una nuova deviazione.
Il tema proposto da Prof. Cecchinato nel forum “la televisione ci rende intelligenti” è interessante, io come al solito leggo quasi tutti gli interventi dei miei compagni. LI ho raccolti 

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